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La sicurezza non è un incidente

Il Blog di Marzio Marigo

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Postilla » Sicurezza » Il Blog di Marzio Marigo » Igiene e sicurezza del lavoro » L’incidente di Viareggio

30 giugno 2009

L’incidente di Viareggio

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Leggo ora della tragedia di Viareggio. Un incidente ad un treno che trasportando GPL ha probabilmente causato un BLEVE (Boiling Liquid Expanding Vapour Cloud Explosion).

Tra gli incidenti che coinvolgono gas infiammabili, è il più terrificante dato che è quello a maggior rilascio energetico.

Non entro nella polemica delle responsabilità, non conoscendo direttamente i fatti, sui quali farà luce sicura la magistratura. Certo è che una rilevante parte ha giocato la manutenzione trascurata.

Un triste cordoglio verso le persone e le famiglie coinvolte nella vicenda ed un in bocca al lupo ai nostri VVF che in questo frangente stanno rischiando davvero tanto.

Marzio Marigo

PS- Posto un paio di approfondimenti sugli effetti del BLEVE.

http://en.wikipedia.org/wiki/BLEVE

http://www.youtube.com/watch?v=LvThP6zdfMw

Letture: 6057 | Commenti: 4 |
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4 Commenti a “L’incidente di Viareggio”

  1. Sindacalista scrive:
    Scritto il 30-6-2009 alle ore 23:17

    Mi associo al cordoglio verso le famiglie coinvolte ma consentitemi lo sfogo di noi impotenti che consentiamo il libero trasporto, sui km della ns. rete ferroviaria, di vagoni carichi di bombe ad orologeria. Chi dovrebbe vigiliare? Chi sono i RSPP preposti?

  2. Corrado Tumaini, area Ambiente scrive:
    Scritto il 1-7-2009 alle ore 16:42

    Nella struttura sociale ed economica, basata sulla produzione ed il consumo, nella quale siamo immersi e che ci prodighiamo ad esportare come modello, dobbiamo renderci consapevoli che il rischio può essere raramente ridotto a zero; contemporaneamente, che una valutazione incompleta (o distratta) del rischio riduce notevolmente le opzioni possibili per coloro che debbono gestirlo. Vale per l’”incidente” di Viareggio come per l’intima scelta finale se mandare nostro figlio fuori casa a comprare il latte (http://marziomarigo.postilla.it/2009/06/29/rischio-percepito-o-effettivo/). È il “principio della proporzionalità”. Al cordoglio e all’incitamento a superare il trauma a tutti coloro ai quali l’”incidente” ha segnato i destini in modo indelebile, come professionisti corre spontaneo l’augurio a quei colleghi cui sta spettando il compito di decifrare quanto è accaduto. Se saranno fortunati non finiranno sotto i riflettori dei media, resteranno anonimi e potranno svolgere al meglio il loro compito.

  3. Marzio Marigo scrive:
    Scritto il 1-7-2009 alle ore 22:25

    Update del 1 luglio 2009.

    Se la seguente foto rappresenta per davvero la zona di cedimento tra albero e ruota
    http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/asse-viareggio/1.html
    allora il problema è molto molto serio.

    La foto rappresenta una tipica sezione d’albero che ha ceduto per fatica. Ci sono tutte e tre le caratteristiche proprie di un cedimento di questo tipo: 1) una zona di innesco (a destra), 2) la zona di propagazione ondosa (la sezione dell’albero che va da destra a sinistra), 3) la zona di cedimento duttile (quell’area frastagliata a sinistra della foto.

    Perchè dico che è un problema serio?
    Perchè significa che il principale problema di cedimento strutturale negli organi meccanici, noto fin dai primi del 1900, non è sotto controllo. E, se stanno così le cose, ha di certo ragione chi asserisce che è un problema di manutenzione, dato che la strategia di manutenzione preventiva (e quindi di sostituzione prima che termini la vita utile dell’organo) non è stata eseguita.
    D’altrocanto il fatto che siano presenti segni di ossidazione non è un grande problema. Un pò di ruggine superficiale è fisiologica in manufatti metallici non protetti.

  4. Marzio Marigo scrive:
    Scritto il 2-11-2009 alle ore 07:11

    Molto interessante ed approfondito il servizio di report sull’accaduto, trasmesso il 01/11/2009.

    http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E1086951,00.html

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