11 giugno 2009
La mappa ed il territorio
Bene.
Cominciamo.
Non sarà semplice discutere di sicurezza sul lavoro ma ci proveremo.
Perché dall’uscita del nuovo Testo Unico sulla Sicurezza (ma forse anche prima) una parte delle nostre risorse si sono concentrate nel cercare di comprendere la mappa che ci ha fornito il legislatore.
Di solito le mappe sono una sintesi. Un concentrato di indicazioni che permette di orientarsi. Siamo tuttavia ben consapevoli che la realtà che le mappe vorrebbero riassumere è ben più complessa della mappa stessa.
Il percorso che porta ad un bel rifugio nelle Dolomiti, è semplicemente riassunto in un pezzo di carta. Il sentiero è però infinitamente più ricco di dettagli, sfumature che la mappa non può riportare. Così è per una via nel cuore di Parigi. E per tutte le accozzaglie di immagini che sono presenti in googlemap.
Ecco, questa semplice considerazione, per noi che ci occupiamo di sicurezza, risulta paradossalmente invertita. La mappa, in alcuni casi, è diventata più complicata del territorio che deve riassumere.
Le nostre risorse, al posto di essere concentrate sull’aspetto di sostanza (movimentazione manuale dei carichi, rumore, rischio chimico, atmosfere esplosive) risultano a volte completamente assorbite nell’interpretare la mappa che ci viene fornita. Paradossalmente, un esperto di sicurezza appare molto più competente (appare non lo uso a caso) sulle attrezzature di lavoro previste dal Titolo III del D.Lgs. n. 81/08 se cita a memoria i passi della legge, piuttosto che se conosce cos’è e come realmente funziona l’elettrovalvola a doppio corpo di una pressa.
Mai però direi di conoscere a fondo Londra o New York solo perché ho studiato la mappetta Lonely Planet della città.
O forse no?